mercoledì 6 maggio 2015

Il pallone di pezza


Accadde a Buccino il 16 settembre 1943

Pagani, Teatro Auditorium Sant'Alfonso, venerdì 8 maggio, ore 20:45, costo 5 euro


Tra sorriso e commozione, Il pallone di pezza è la messa in scena di un evento rimasto per decenni confinato nella memoria familiare di Buccino e nell'enorme archivio di ricordi che è la seconda guerra mondiale. Ma è un evento che appartiene alla storia di tutti, non solo della comunità buccinese. Prodotto da Assoteatro, Il pallone di pezza è scritto e interpretato da Claudio Lardo.

E’ il 16 settembre del 1943. Gli uomini sono al fronte, anziani donne e bambini sono a casa, in un luogo che sembra protetto dalle montagne che lo circondano e dalla pianura che lo separa dalle rotte del conflitto. Come ogni giorno, nella piazza principale del paese, i più piccoli si danno appuntamento per un rito che appartiene alla normalità della vita quotidiana: la partita di pallone. Si gioca con un pallone di pezza, con scarpe che non sono quelle dei calciatori, sul fondo di pietra della piazza che non è propriamente un manto erboso, ma è come se lo fosse. 

I ragazzi immaginano, i padri sono sugli spalti a guardarli anche se non ci sono spalti e i padri sono in guerra. Un aereo sorvola il paese. Non è la prima volta che accade. A pilotarlo è un tedesco, un italiano, un inglese, un americano? Nel rimescolamento di alleanze seguito all’armistizio non si sa chi è nemico e chi è amico, ma i bambini sono abituati a salutare ogni aereo che passa, non conoscono le insegne militari e nemmeno si pongono il problema di chi ci sia a bordo. La partita, appena iniziata, si interromperà di colpo, con un risultato che non premierà nessuna delle due formazioni, sette contro sette. Non c’è un vincitore, non c’è uno sconfitto. Non è neppure pareggio. Perderanno tutte e due le squadre.

 L’episodio dei bambini di Buccino è stato rimosso per decenni, fino a quando nel 2004 Enzo Landolfi pubblica Vite in gioco, un libro di racconti dedicati a persone, avvenimenti, imprese, che esaltano lo sport come valore assoluto. Il primo dei racconti di Landolfi è dedicato ai bambini che giocavano con un pallone di pezza nella piazza di Buccino, suo paese natale, il 16 settembre 1943. A 70 anni dall’episodio, Claudio Lardo racconta la storia di quella partita in uno spettacolo che recupera l’evento e le testimonianze, ne ricompone la trama, ne ricostruisce il contesto, storico affettivo e materiale, restituendo a quei nomi e a quelle vite la dignità di protagonisti. Scritto da Claudio Lardo con la collaborazione di Giampiero Moncada, per la regia di Vito Cesaro, Il pallone di pezza sarà messo in scena a Pagani, venerdì 8 maggio, alle 20.45, presso il Teatro Auditorium Sant'Alfonso, costo del biglietto 5 euro. Per un giorno il teatro paganese diventerà la scena di uno spettacolo che tratta di un sentimento autentico, la pietas, che non vuol dire accettazione passiva del destino ma rispetto per chi viene oscurato e dimenticato dalla storia. Per info e prenotazioni 3926925559. 

giovedì 25 ottobre 2012

Lo Sbarco Americano del ’43 raccontato in prima persona




Il 29 ottobre 2012 alle ore 18.30 al MOA di Eboli presentazione della raccolta
“I racconti di Avalanche”

Cento interviste, dieci testimonianze di scrittori, dieci diari, il racconto dei superstiti e sfollati che hanno vissuto rappresaglie, battaglie e stragi di civili dell’Operazione Avalanche, lo sbarco americano nelle terre salernitane nel 1943.

Sono “I racconti di Avalanche” raccolta a fascicoli distribuiti assieme a “Il Mattino”, curata dal giornalista Clodomiro Tarsia che sarà presentata a Eboli il 29 ottobre, alle ore 18.30 nelle sale del Museo Operation Avalanche di Eboli (Complesso Monumentale di Sant’Antonio – salita Sant’Antonio). Ad accogliere l’autore dell’opera il direttore del MOA Giuseppe Fresolone ed il Sindaco di Eboli Martino Melchionda. La presentazione verrà moderata dal giornalista Eugenio Verdini e prevedrà interventi di Antonio Manzo, caporedattore de Il Mattino, Angelo Pesce, presidente del comitato scientifico del MOA, Liberato Martucciello, assessore del Comune di Eboli e della ricercatrice dell’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano Marialuisa Scovotto.

Una raccolta di memoria curata dal divulgatore storico ex redattore capo de “Il Mattino” Clodomiro Tarsia, durata  due anni  durante i quali ha intervistato Nicola Crisci il sindaco più giovane  dell’Italia liberata, dato risalto alle pagine della poetessa Serafina Aremolo Ferriolo, che  visse con figli, marito e centinaia di sfollati, per 20 giorni nelle tufare  del quartiere Pietraccetta di Nocera Inferiore, distrutto  da bombe e cannonate. Ha parlato con la figlia dell'uomo che fu ingaggiato dagli industriali per salvare dalle rappresaglie dei tedeschi le fabbriche di Angri. Ha raccolto la testimonianza di una donna che assistette alla strage nel forno nei pressi della cappella San Donato, sul monte di Eboli, e ha ricostruito la battaglia di Altavilla Silentina, così come avvenne davvero, grazie all'intervista resa dal padre vocazionista don Fontana allo scrittore Tesauro Olivieri.

La raccolta “I racconti di Avalanche” nasce dall’esigenza di Clodomiro Tarsia che nel ’43 era bambino, di rendere memoria a tanti protagonisti ignorati o sconosciuti, segnati dai tragici avvenimenti della guerra

Il racconto è corredato da 182 fotografie: 100 storiche firmate da  Robert Capa, Stefano Messina e Riccardo Carbone  messe a disposizione del MOA dall’Archivio di Angelo Pesce. Gli scatti contemporanei sono  di Diana Jablonskaja, fotografa di Kiev.

sabato 8 settembre 2012

In ricordo dello Sbarco Alleato si inaugura il 9 settembre ad Eboli il Museum of Operation Avalanche




L’affascinante centro storico di Eboli ospiterà  all’interno del complesso monumentale di Sant’Antonio la sede della prima concreta iniziativa permanente in ricordo dello sbarco del 1943 che, nelle prime ore del  9 settembre di sessantanove anni fa proiettò le coste campane e la piana del Sele al centro di vicende belliche di grande importanza strategica. All’interno del MOA vari percorsi tematici celebreranno lo sforzo di liberazione di tanti giovani soldati oltre a sottolineare le vicende umane che toccarono in maniera indelebile intere popolazioni.
Appuntamento per l’inaugurazione ufficiale alle ore 18.00 quando ad opera dell’associazione WH43 si potrà assistere ad una rievocazione storica che prenderà avvio dalla piazza principale di Eboli, che condurrà al taglio del nastro ed all’apertura al pubblico di due percorsi tematici: la mostra di fotografie storiche provenienti dall’archivio di Angelo Pesce e la sala multimediale interattiva, nella quale i visitatori potranno rivivere  le fasi salienti degli avvenimenti bellici che ebbero come scenario la Piana del Sele. Si accederà poi ad altre cinque sale allestite con oggetti di vita e cultura materiale dell’epoca e con  numerosi cimeli quali divise, decorazioni e documenti d’archivio provenienti dai vari eserciti componenti le truppe alleate.
Il Museo seguirà inoltre un percorso culturale e creativo attraverso l’allestimento di una  “sala contemporanea di arti visive”, il MOArt a cura di officina31 che in questa occasione dà il via alla sua prima stagione espositiva con una ricca collettiva di presentazione a cui partecipano otto menti creative provenienti dal cantiere artistico italiano che occuperanno il doppio volume purista dello spazio espositivo. Nelle settimane successive all’apertura sarà poi possibile partecipare in maniera attiva alle performance di Maestri ceramisti che, con dimostrazione in diretta, presenteranno la tecnica del “Bucchero” e della ceramica giapponese conosciuta come “Raku”.
Oltre al giorno dell’inaugurazione sarà possibile visitare il museo quotidianamente grazie all’accoglienza fornita da numerosi volontari che seguono il percorso formativo di “addetto ai servizi di custodia e accoglienza per il MOA”. 
Bombardamenti e combattimenti catapultarono gente semplice ed umile al centro della Storia. Lo sbarco degli Alleati del 1943 lasciò un segno indelebile nelle persone e nei luoghi della Piana del Sele.  I ricordi di tanti non sono legati solo alla Guerra ma anche alla inarrestabile speranza di libertà. Il Museum of Operation Avalanche  ricorda e celebra la libertà e l’unione dei popoli attraverso la conoscenza, lo stimolo della creatività, la cultura e la reciproca conoscenza, per non dimenticare e per ricordare le sofferenze, la paura, le privazioni ed il sacrificio di migliaia di vittime, militari e civili.
Il MOA è un progetto integrato di recupero della Memoria e di valorizzazione della Creatività creato da  una rete pubblico-privata di investimenti  sostenuta dal Comune di Eboli in partenariato con associazioni ed enti internazionali.  Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda accoglierà durante l’inaugurazione gli ospiti ricordano che “Siamo dinanzi ad un’iniziativa molto importante, e vorrei che tutti ne fossero consapevoli. Un primo importante passo è stato compiuto l’anno scorso, grazie ad un progetto cofinanziato dalla Regione Campania e dai comuni del PASS - Partenariato Ambiente e Sviluppo Sostenibile - di cui Eboli è capofila. Grazie a questo progetto si è potuta svolgere la celebrazione del settembre 2011, e realizzare una importante sala emozionale, cuore del museo.  A distanza di un anno, ci ritroviamo ad inaugurare il MOA, nato dalla sinergia tra Amministrazione, Sophis, studiosi ed associazioni”.
Il sito ufficiale del MOA è www.avalanche1943.it .

domenica 2 settembre 2012

IL 9 SETTEMBRE APRE AD EBOLI IL MUSEUM OF OPERATION AVALANCHE



IL PROSSIMO 9 SETTEMBRE, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DI COMMEMORAZIONE DELLO SBARCO DELLE TRUPPE ALLEATE, APRE AD EBOLI IL MUSEUM 
OF OPERATION AVALANCHE.

 IL SINDACO DI EBOLI MARTINO MELCHIONDA: 
“ SI TRATTA DI UN’INIZIATIVA IMPORTANTISSIMA, DI CUI TUTTI DOBBIAMO ESSERE CONSAPEVOLI. IL MOA RISPONDE AD UN’IDEA MODERNA DI MUSEO, INTESO COME LUOGO DIDATTICO, DI ELABORAZIONE CULTURALE, DI RICERCA E FORMAZIONE”

Venerdì  31 agosto, presso l’aula consiliare del Comune di Eboli, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del “Museum of  Operation Avalanche” - MOA – che verrà inaugurato il prossimo 9 settembre, alle ore 18:00, nelle sale del Complesso Monumentale di Sant’Antonio di Eboli. 

Durante la conferenza stampa sono intervenuti Giuseppe Fresolone, ricercatore di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno, il presidente della Sophis Marco Botta, il responsabile del settore Cultura del Comune di Eboli Agostino Mastrangelo, il noto storico Angelo Pesce,  Franco Manzione, da tempo cultore di storia locale, e il Sindaco di Eboli Martino Melchionda. 

Nel settembre del 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, il litorale salernitano fu protagonista di un evento unico nella storia del Mediterraneo, superato, per importanza, solo dallo Sbarco in Normandia.

Il Comune di Eboli ha dunque deciso di destinare una delle sue strutture più importanti - il Complesso Monumentale di Sant’Antonio - ad ospitare il Museum of Operation Avalanche (MOA), il cui allestimento prevede  armi e cimeli dei quattro eserciti protagonisti, documenti  e immagini dell’epoca, una mostra di fotografie storiche provenienti dall’archivio di Angelo Pesce  ed un sala emozionale con un plastico dinamico ed interattivo, unica nel suo genere nel meridione d’Italia, dove i visitatori potranno rivivere le fasi salienti degli avvenimenti bellici che ebbero come scenario la Piana del Sele.

Grazie alla collaborazione della Sophis e delle altre associazioni coinvolte - a cui è stata affidata la gestione del museo, ospitato nel piano terra del complesso monumentale - il MOA, diventerà un vero e proprio spazio creativo, nel quale si alterneranno nel corso dell’anno attività di grande spessore artistico e culturale, mostre, iniziative di divulgazione, formazione ed itinerari turistici alla scoperta delle vicende storiche che hanno avuto come teatro il territorio campano.
“Dopo l’esperienza  dello scorso anno  – ha dichiarato Giuseppe Fresolone – finalmente dopo settant’anni vede la luce la prima struttura permanente che rievoca uno degli eventi più importanti  della nostra storia: lo sbarco degli alleati. La dimensione e la prospettiva del MOA non è solo quella di un museo locale, ma presenta  tutte le potenzialità per diventare un museo della memoria storica di importanza continentale e, dunque, un grande attrattore culturale e turistico. La sinergia tra privato e amministrazione oggi rappresenta un valido connubio per ottenere importanti risultati”.

venerdì 10 agosto 2012

Il 9 settembre ad Eboli apre il Museo dell’Operation Avalanche




Nella giornata di commemorazione dello Sbarco Alleato avvenuto il 9 settembre 1943, sarà inaugurato, nelle sale del complesso monumentale di Sant’Antonio di Eboli, il  Museum of Operation Avalanche.
Due i percorsi storici permanenti: la mostra di fotografie storiche provenienti dall’archivio di Angelo Pesce e la sala multimediale interattiva dove i visitatori potranno rivivere  le fasi salienti degli avvenimenti bellici che ebbero come scenario la Piana del Sele.

Entrambi gli allestimenti, realizzati lo scorso anno in occasione del Progetto “Lo Sbarco Alleato sulle coste del Sele” cofinanziato dalla Regione Campania, consolidano oggi  un progetto integrato di recupero della Memoria e di valorizzazione della Creatività ed una rete pubblico-privata di investimenti  sostenuta dal Comune di Eboli in partenariato con associazioni ed enti internazionali.

Grazie a questo sforzo congiunto, che mira a valorizzare in chiave di sviluppo sociale, culturale e turistico gli investimenti pubblici fin qui sostenuti,  saranno fruibili in aggiunta anche cinque sale tematiche con armi, divise  ed oggetti della cultura materiale dell’epoca.

Oltre ad ospitare la cerimonia inaugurale e la celebrazione in memoria dei caduti,  Il MOA sarà lo scenario dove si svolgeranno le commemorazioni  dello Sbarco Alleato per tutto il mese di settembre e diventerà spazio creativo nel quale si alterneranno nel corso dell’anno attività di grande spessore artistico, mostre,  iniziative di divulgazione, formazione ed itinerari turistici alla scoperta delle vicende storiche che hanno avuto come teatro il territorio campano. Il sito ufficiale del MOA è www.avalanche1943.it .

domenica 29 gennaio 2012

Commemorazioni a Campanga per la giornata della memoria

A percorrere a ritroso il cammino che gli ebrei internati a Campagna durante la seconda guerra mondiale, è stato Gianni Pittella, vice presidente del Consiglio dell'Unione Europea.
Accompagnato dal Sindaco di Campagna Biagio Luongo e dal direttore del Museo della Memoria Marcello Naimoli, ha potuto visitare la nuovissima sala multimediale che consente di vedere filmati originali dell'epoca e le ricostruzioni relative alla vita che si svolgeva nel campo di concentamento ai piedi degli Alburni.

Dal 1940 al 1943 la cittadina di Campagna (Salerno) ospitò diverse centinaia di Ebrei, vittime delle leggi razziali del 1938, che furono alloggiate nei due ex conventi di San Bartolomeo e dell’Immacolata Concezione, trasformati in campi di internamento. L’Amministrazione Comunale di Campagna, con la committenza al Liceo Artistico Statale di Eboli (Salerno) e all’IPSIAM di Campagna (Salerno) di opere d’arte inserite nel “Percorso della Memoria e della Pace”, realizzate da docenti e allievi, ha voluto ricordare una pagina significativa della propria storia. Per questo gesto di altruismo e di amore, la Città di Campagna è stata insignita il 25 settembre 2006 di Medaglia d’Oro al Valor Civile. Infatti, la quasi totalità degli internati ebrei di Campagna si salvò dalla barbarie dello sterminio ad opera dei nazisti grazie al grande cuore della popolazione locale, di Giuseppe Maria Palatucci, allora Vescovo di Campagna, e dell’eroico suo nipote Giovanni Palatucci, che per questo gesto fu arrestato e poi barbaramente trucidato dai nazisti. 


Sopra la testimonianza lasciata dall'On. Pittella all'archivio del Museo della Memoria

martedì 17 gennaio 2012

IL SENSO DELLA STORIA ARTE CONTEMPORANEA NEI LUOGHI DELLA MEMORIA EBRAICA A CAMPAGNA


Dal 1940 al 1943 la cittadina di Campagna (Salerno) ospitò diverse centinaia di Ebrei, vittime delle leggi razziali del 1938, che furono alloggiate nei due ex conventi di San Bartolomeo e dell’Immacolata Concezione, trasformati in campi di internamento. L’Amministrazione Comunale di Campagna, con la committenza al Liceo Artistico Statale di Eboli (Salerno) e all’IPSIAM di Campagna (Salerno) di opere d’arte inserite nel “Percorso della Memoria e della Pace”, realizzate da docenti e allievi, ha voluto ricordare una pagina significativa della propria storia. Per questo gesto di altruismo e di amore, la Città di Campagna è stata insignita il 25 settembre 2006 di Medaglia d’Oro al Valor Civile. Infatti, la quasi totalità degli internati ebrei di Campagna si salvò dalla barbarie dello sterminio ad opera dei nazisti grazie al grande cuore della popolazione locale, di Giuseppe Maria Palatucci, allora Vescovo di Campagna, e dell’eroico suo nipote Giovanni Palatucci, che per questo gesto fu arrestato e poi barbaramente trucidato dai nazisti. Le opere, collocate lungo l’Itinerario della Memoria e della Pace” nel centro urbano cittadino di Campagna, sono state fortemente volute dal Sindaco di Campagna, Prof. Biagio Luongo, e dal Dirigente Scolastico del Liceo Artistico Statale “Carlo Levi” di Eboli e dell’IPSIAM di Campagna, Prof. Giovanni Giordano, con grande sinergia di intenti e larghezza di vedute.
E’ la prima volta che in Europa, e forse nel mondo, si inaugurano contemporaneamente, nell’arco temporale di un solo giorno, ben sei opere d’arte all’aria aperta, in un percorso urbano, cittadino. Per questo motivo possiamo parlare anche di “Museo Diffuso della Memoria e della Pace”. L’arte al servizio della storia, la memoria al servizio dell’arte.
La Città di Campagna si ripropone all’attenzione della storia ricordando con orgoglio i propri cittadini come campioni di umanità e di carità, di altruismo e di amore verso i nostri fratelli; gente umile, semplice, che ha scritto una  memorabile pagina di storia, che merita di essere ricordata e portata ad esempio per le fortunate generazioni che non hanno vissuto quei tragici eventi della prima metà del XX secolo. L’arte diviene, ancora una volta, lo strumento privilegiato e il veicolo culturale più alto e valido per trasmettere il senso della storia, senza nulla concedere alla retorica,  per invitare tutti alla riflessione, per evitare, possibilmente, tragici errori che sono stati commessi in passato, per mostrare ai nostri giovani che l’amore può e deve vincere qualsiasi brutalità, che la carità, la tolleranza e il rispetto reciproco tra le persone sono potenti strumenti di aiuto e di solidarietà, anche per fugare qualsiasi minima tentazione di ritorno al buio, nelle tenebre del male.
Alla cerimonia di inaugurazione delle opere d’arte contemporanea nei luoghi della memoria a Campagna, il 23 gennaio 2012, sarà presente l’On. Gianni Pittella, Vice Presidente Vicario del Parlamento Europeo.